Cenni storici

Etimologia

L'etimologia di Azzanello potrebbe derivare dal più comune Azzano, un personale di origine latina (Attius o Accius) con l'aggiunta del suffisso -anus che indica appartenenza.

Azzanello fino al XV secolo

La prima attestazione scritta di Azzanello risale al 1019 allorché in un atto di donazione tale Ermengarda, vedova di Guido da Ponte Carale e figlia del fu Teodoldo da Azzanello, donava al prete Girardo di Acqualunga beni posseduti in Azzanello.

Successivamente è citato come Castrum et curtis Azzanelli e possedeva un castello distrutto dopo la discesa di Lotario del 1136. Ricostruito solo dopo anni, fu definitivamente abbattuto durante uno dei tanti scontri tra milanesi e cremonesi nel 1217.

Nel 1403 le Cronache Cremonesi ricordano la sua fedeltà ai Visconti.

Nel 1451 Azzanello è menzionato tra la terre, le ville e i luoghi "que nunc obediunt civitati Cremone", afferenti alla Porta Pertusio.

Affidato a Castelvisconti (possessione dei frati di Santa Maria Nuova di Milano), il borgo divenne successivamente feudo dei vescovi di Cremona, quindi dal 1525 alla famiglia Del Majno ai quali spettava la riscossione del dazio dell’imbottato.

 Estratto della carta del Campi
Estratto della zona di Azzanello dalla Carta "Tutto il Cremonese et soi confini et sua diocese", di Antonio Campi, 1571.

Tra XV ed il XVIII secolo

Azzanello è elencato tra i comuni del Contado nel 1562 e citato sempre tra i comuni del Contado nel 1634.

La comunità nel suo insieme si governava attraverso l’assemblea dei capifamiglia, con l’intervento dell’assistente regio incaricato di prestare l’assistenza con l’approvazione del podestà di Cremona; quando presente, le funzioni di assistente erano svolte dal podestà feudale. L’assemblea era convocata in occasione dell’imposizione delle taglie e quando dovevano essere fatti i rendiconti.

L’assemblea eleggeva 24 uomini, chiamati consiglieri, successivamente erano estratti i nominativi di 12 tra essi che erano chiamati consiglieri di governo, tra i quali ogni anno erano eletti, sempre a sorte, due individui, detti deputati al governo, in modo tale che nel giro di sei anni tutti i consiglieri di governo erano chiamati a turno a svolgere le funzioni di deputati al governo.

Dalle Risposte ai 45 quesiti emerge che nel 1720 fu suddiviso in tre comuni: il più antico si chiamò dominante, il secondo comune Silva e Cami, il terzo comune comune Crotti e Brumani; questi due ultimi comprendevano la quarta parte del comune vecchio dominante; questa quarta parte apparteneva per tre porzioni al comune Silva e Cami e per la quarta parte al comune Crotti e Brumani; il pagamento delle gravezze fu diviso proporzionalmente tra le tre comunità.

La comunità nel suo insieme si governava attraverso l’assemblea dei capifamiglia, con l’intervento dell’assistente regio incaricato di prestare l’assistenza con l’approvazione del podestà di Cremona; quando presente, le funzioni di assistente erano svolte dal podestà feudale. L’assemblea era convocata in occasione dell’imposizione delle taglie e quando dovevano essere fatti i rendiconti.

L’assemblea eleggeva 24 uomini, chiamati consiglieri, successivamente erano estratti i nominativi di 12 tra essi che erano chiamati consiglieri di governo, tra i quali ogni anno erano eletti, sempre a sorte, due individui, detti deputati al governo, in modo tale che nel giro di sei anni tutti i consiglieri di governo erano chiamati a turno a svolgere le funzioni di deputati al governo.

Il consiglio di governo era convocato per decidere di tutti gli affari interessanti il comune, mentre i deputati al governo avevano il compito di dare esecuzioni agli ordini del Contado e della Commissaria generale dell’esercito.

La comunità nominava il cancelliere residente in loco che redigeva il libro e le scritture della comunità e firmava i mandati diretti al tesoriere; il comune aveva il proprio archivio, custodito in una stanza della casa comunale a ciò destinata, dove erano riposti i libri e le scritture.

Completava l’apparato istituzionale il tesoriere, probabilmente eletto dalla comunità per pubblico incanto, che esigeva, da solo o avvalendosi della collaborazione di un esattore, le quote dell’ imposta pubblicata dall’assemblea e ripartita dal cancelliere.

 Estratto di una carta del 1592
Azzanello e l'alto cremonese da "Agri Cremonensis", di Abraham Ortelius, Anversa, 1592.

Nel XVIII secolo

A metà del XVIII secolo il comune era sottoposto alla giurisdizione del podestà di Cremona e del podestà feudale di Bordolano, che mandava in loco un suo luogotenente. Vi erano due consoli: uno per il comune dominante e uno per gli altri due comuni; entrambi, in qualità di tutori dell’ordine pubblico, prestavano giuramento sia alla banca del podestà feudale, sia alla banca criminale della provincia superiore della curia pretoria di Cremona; avevano il compito di portare agli uffici dei due podestà le denuncie dei delitti occorsi nei rispettivi distretti e di assistere alle pignorazioni e ad altri atti di giustizia.

All’epoca la comunità contava complessivamente 700 anime.

Nel compartimento territoriale dello Stato di Milano, pubblicato con editto del 10 giugno 1757, risulta inserito nella delegazione IV della provincia superiore di Cremona (editto 10 giugno 1757).

 Nel compartimento territoriale della Lombardia austriaca, pubblicato con editto del 26 settembre 1786, apparteneva alla delegazione IV della provincia di Cremona (editto 26 settembre 1786 c).

 Estratto dei una carta del 1705
Azzanello e l'alto cremonese da "Les Duchez De Mantoue et de La Mirandole. Avec la plus grande partie de Territoire de Verone Brescia, et de Cremone", di Nicholas De Fer, 1705.

Durante il dominio francese

Secondo la legge emanata in data 1° maggio 1798 Azzanello era uno dei comuni del distretto 16 di Soresina del dipartimento dell’Alto Po (legge 12 fiorile anno VI b).

Secondo la legge emanata in data 26 settembre 1798 Azzanello era uno dei comuni del distretto XII di Soresina del dipartimento dell’Alto Po (legge 5 vendemmiale anno VII).

Secondo la compartimentazione della Repubblica Cisalpina pubblicata con la legge emanata in data 13 maggio 1801 Azzanello era uno degli 81 comuni del distretto II di Crema del dipartimento dell’Alto Po (legge 23 fiorile anno IX).

Con decreto datato 8 giugno 1805 il comune di Azzanello, in applicazione della legge del 24 luglio 1802 e in virtù dei 791 abitanti, fu classificato come comune di III classe e era uno dei comuni del cantone III di Soresina del distretto I di Cremona del dipartimento dell’Alto Po (legge 24 luglio 1802; decreto 8 giugno 1805 a).

In base al compartimento entrato in vigore dal 1 gennaio 1810, pubblicato in seguito alle concentrazioni dei comuni avvenute in attuazione del decreto 14 luglio 1807, il comune di Azzanello fu concentrato nel comune denominativo di Casalmorano (decreto 14 luglio 1807; decreto 4 novembre 1809).

 Estratto da uan crta dal 1805
Tratto dalla "Carte d'une partie du Cremonais", foglio 17, anno 1805, cartografo sconosciuto.

Sotto il dominio austriaco

Con l'attivazione dei comuni in base alla compartimentazione territoriale del regno lombardo-veneto, Azzanello faceva parte del distretto III di Soresina della provincia di Cremona (notificazione 12 febbraio 1816).

In forza del successivo compartimento territoriale delle province lombarde, Azzanello era un comune con convocato del distretto III di Soresina (notificazione 1 luglio 1844).

Nel 1853 Azzanello, comune con convocato e una popolazione di 1340 abitanti, fu inserito nel distretto VI di Soresina (notificazione 23 giugno 1853).

Nel Dizionario Corografico d'Italia stampato nel 1873 così viene descritto il borgo:

AZZANELLO - Comune della Lombardia, provincia e circondario di Cremona, mandamento di Soresina.

Ha una superficie di 1056 ettari.

La sua popolazione nel 1857 era di 1385 abitanti (689 maschi e 696 femmine). Secondo l'ultimo censimento (anno 1862) contava 1434 abitanti (713 maschi e 721 femmine), e quindi 735.79 per chilometro quadrato.

La sua guardia nazionale consta di una compagnia con 68 militi attivi e 30 di riserva; totale 98 militi. La mobilizzabile è di 37 militi.

Gli elettori politici sono inscritti nelle liste elettorali del collegio di Soresina; nel 1863 erano 23.

L'ufficio postale è a Soresina.

Pel dazio consumo è comune di quinta classe.

Il suo territorio è pianeggiante, fertilissimo in cereali e pascoli. Lo irrigano il fiume Oglio e il Naviglio della città di Cremona.

Il capoluogo è un villaggio che giace tra il fiume e il naviglio testè citati, 7 chilometro a greco da Soresina, e 23,77 a maestro da Cremona.

Azzanello, nominato nel IX secolo insieme col borgo Montarione, aveva una selva d'ulivi. Nel 1217 fu occupato dai Milanesi e loro alleati per vendicarsi sui Cremonesi della sconfitta toccata quattro anni prima: ma questi li cacciarono con grave perdita. Nel 1666 vi era feudatario il marchese del Maino.

Azzanello in epoca contemporanea

In seguito all’unione temporanea delle province lombarde al regno di Sardegna, in base al compartimento territoriale stabilito con la legge 23 ottobre 1859, il comune di Azzanello con 1.356 abitanti, retto da un consiglio di quindici membri e da una giunta di due membri, fu incluso nel mandamento IV di Soresina, circondario I di Cremona, provincia di Cremona.

Il borgo fu posto alla guida di un sindaco e di una giunta comunale, eccetto nel periodo compreso tra il 1926 ed il 1945 quando, in seguito ad una riforma dell’ordinamento comunale, il comune venne amministrato da un podestà di nomina governativa.

Nel dopoguerra iniziava anche quello spopolamento che lo portò in vent'anni (1951-1971) quasi a dimezzare il numero di residenti, situazione accentuata anche dalla chiusura della Filanda Costa nel 1954, che lasciò senza lavoro 120 donne.

A partire dal 1968 venne ad essere migliorata la viabilità grazie all'apertura del rettilineo che tuttora permette il collegamento diretto tra il paese e l'ex SS Soncinese.

Estratto dai tipi delle carte IGM realizzate alla fine del XIX secolo
Estratto dai tipi delle carte IGM realizzate alla fine del XIX secolo.

Bibliografia

  • L. Gualtieri di Brenna, Cesare Cantù, Grande illustrazione del Lombardo-Veneto, Corona e Caimi editori, Milano, 1858.
  • Amato Amati, Dizionario Corografico d'Italia, Casa editrice Vallardi, Milano, 1873.
  • Senza firma, Un quarto di secolo ad Azzanello, in La Provincia, sabato 29 aprile 1972.
  • C. Bertinelli Spotti, L. Roncai, Castelli e difese della provincia di Cremona, Cremona, Edizioni dei Soncino, 1992.
  • Valeria Leoni, Caterina Antonioni (a cura di), Istituzioni Civili di Azzanello, in  Lombardia Beni Culturali, 2003
  • Cristina Doneda, Comune di Azzanello in  SIUSA - Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche, 2005.
 Ultimo aggiornamento: 25/02/2019
Estratto della pagina del Dizionario corografico d'Italia
Estratto della pagina del Dizionario corografico d'Italia.


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